Ambienti umidi

Per luoghi umidi si intendono tutti quegli ambienti in cui vi è abbondanza di acque superficiali, come laghi, stagni, pantani, fiumi, torrenti.

Le piante degli ambienti umidi sono estremamente specializzate e adattate a vivere più o meno immerse nell’acqua.

La disponibilità di ossigeno, scarsamente solubile in acqua, rappresenta il principale fattore limitante per la sopravvivenza.

Per questo le piante acquatiche hanno sviluppato speciali tessuti aeriferi provvisti di ampie cavità nelle quali si accumula l’ossigeno che esse stesse producono grazie alla fotosintesi.

Un altro fattore fortemente condizionante è il dinamismo delle acque che possono scorrere con flussi assai variabili o essere più o meno stagnanti.

Inoltre, la temperatura, la limpidezza e la concentrazione salina agiscono ulteriormente selezionando le specie vegetali più idonee ai diversi contesti ambientali.

La vegetazione dei luoghi umidi è, quindi, molto varia ed è possibile distinguere diversi tipi di formazioni vegetali, dai boschi ripari di pioppi, platani e salici, alle comunità arbustive con oleandri e tamerici, fino a quelle erbacee tipiche delle sponde, con la cannuccia di palude e varie specie di tifa, o a quelle galleggianti con specie di Ranunculus, Potamogeton, Myriophyllum, ecc., o ancora a quelle succulente caratteristiche dei pantani salmastri. 

In Sicilia pregevoli esempi si riscontrano ancora lungo i principali corsi d’acqua (Fiumefreddo, Alcantara, Simeto, Ciane, Anapo, Salso, Platani), i laghi costieri e montani, quali la Gurna e il lago Gurrida nella zona etnea e il Biviere di Cesarò sui Nebrodi, nonché in diversi pantani risparmiati dall’urbanizzazione delle coste e dalle colture intensive, come ad esempio Vendicari, Tindari, le saline di Augusta e il Biviere di Gela.

Gli ambienti umidi costituiscono un’altra categoria di habitat molto peculiari sottoposti a una forte pressione antropica e allo sfruttamento incontrollato; la loro presenza è, di conseguenza, in drastica riduzione in tutta l’isola con grave perdita della biodiversità.

Anche in questo caso la conservazione ex situ delle specie e la corretta gestione degli habitat naturali rappresentano le strategie più urgenti per la salvaguardia di questi ambienti.